Alpe Devero (VCO), nessuna risposta alle nostre domande su questo irragionevole progetto

Domande senza risposta ieri sera in Commissione Ambiente sul progetto “Avvicinare le montagne” destinato a rovinare per sempre l’Alpe Devero. Il costo degli interventi ammonta a circa 173 milioni di euro, con una spesa pubblica prevista di quasi 43 milioni. Qual è l’ente che dovrà stanziare i 43 milioni, la Regione Piemonte? Esiste un business plan che attesti la sostenibilità in termini economici del piano? Chi è il partner privato del progetto e quali garanzie ha messo in campo? A che punto è la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS)? Quali sono le garanzie rilasciate o previste dal privato per il ripristino e la bonifica dei territori in caso di fallimento del piano? E perché si intende rivoluzionare il tipo di turismo nell’Alpe Devero, che ad oggi registra più di 180 mila persone in visita, rischiando di fare un buco nell’acqua e rovinare un territorio unico?

Questi sono alcuni degli interrogativi a cui non ho ricevuto risposta durante l’audizione degli amministratori dei Comuni interessati dall’accordo territoriale.

I Sindaci hanno sollevato alcune criticità riguardanti la sicurezza delle strade, i parcheggi, il pericolo valanghe, la manutenzione della montagna. Questo territorio ha certamente opere urgenti da realizzare ma non è accettabile vincolarle ad un progetto devastante per l’ambiente. 

La costruzione di alberghi, mega-parcheggi, bacini di innevamento e seggiovie rischia di lasciare una cicatrice indelebile sulle montagne incontaminate dell’Alpe Devero. La Lega, nella persona del suo capogruppo in Consiglio regionale, ha dimostrato di non conoscere nemmeno le cifre del progetto, così come ignora che la “zona di salvaguardia dell’Alpe Devero” risulta a tutti gli effetti un’area protetta della nostra Regione. Portare avanti un progetto senza conoscere le risposte alle domande sopracitate è un atto irresponsabile. Non esiteremo a chiedere un approfondimento all’Assessore Competente in merito a tutte le questioni poco chiare emerse oggi in Commissione.

Sarah Disabato, Consigliere regionale M5S Piemonte

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