La Giunta regionale tenta di far passare sotto traccia – proprio nel mezzo dell’emergenza Coronavirus – importanti modifiche a norme, come quelle che regolano l’attività venatoria, che nella scorsa legislatura hanno richiesto mesi di discussione e confronto.
L’asservimento della destra alla lobby della caccia ha radici ben solide. Le modifiche proposte nel provvedimento di Giunta ci riportano infatti agli anni del governo Cota quando, con un colpo di spugna, cancellò la legge 70 al solo scopo di impedire il referendum regionale contro la caccia già indetto per il 3 giugno 2012.
Oggi la prova delle macchinazioni della giunta Cirio è la convoca del Consiglio delle Autonomie Locale chiamato ad esprimersi sul DDL 83 che contiene, tra le altre cose, la reintroduzione della possibilità di cacciare quindici specie che avevano trovato protezione grazie all’approvazione di nostri emendamenti e l’ impossibilità di proibire la caccia sui fondi di proprietà.
Lega e giunta di centrodestra vogliono inoltre vanificare il raggiungimento degli obiettivi di stabilità delle popolazioni animali per continuare a foraggiare il fenomeno del ripopolamento con animali “pronta caccia”, spesso di provenienza estera, per cui gli enti territoriali spendono ogni anno la quasi totalità dei lori bilanci.
Queste argomentazioni sulla caccia fanno pensare alle delibere approvate ad agosto per far passare le questioni più spinose senza dover affrontare i dibattiti necessari. Assistere a un passo di questa portata per la nostra Regione è inaccettabile
In ogni caso, l’azione lampo, già sventata a marzo quando la Giunta aveva tentato di far passare la norma insieme a bilancio e legge di stabilità, troverà di fronte la nostra fermissima opposizione in Commissione ed in Consiglio Regionale.
Giorgio Bertola, Consigliere Regionale M5S Piemonte
Sarah Disabato, Consigliere Regionale M5S Piemonte
Barbara Azzarà, Consigliere M5S Città Metropolitana