L’intenzione della Giunta regionale di escludere la sola Città di Torino dall’applicazione del dpcm che consente, dal 4 maggio, l’avvio di servizi “take away” per le attività di ristorazione è destinata a produrre non pochi disagi a questo settore, già ampiamente martoriato dalla crisi Covid.
Rappresentanze degli esercenti, lavoratori, molti amministratori locali ed anche esponenti della stessa maggioranza regionale condividono la necessità che questa attività venga consentita, nell’assoluta osservanza delle norme di prevenzione e sicurezza. Non si comprende, infatti, per quale motivo vengano permesse file fuori dai supermercati e lo stesso non possa valere per le attività di ristorazione di Torino che hanno subìto uno stop prolungato e chissà per quanto tempo ancora dovranno fare i conti con una situazione disastrosa. Il “take away” rappresenterebbe una piccola boccata d’ossigeno.
Quali dati scientifici supportano la decisione di posticipare, solo a Torino, l’apertura dei servizi di take away? Per quale motivo la Regione non ha inoltre previsto alcun sostegno per le attività che subiranno le conseguenze negative di questa decisione?
Presenteremo quindi un’interrogazione in Consiglio regionale e chiederemo all’assessore regionale con delega al Commercio una dettagliata relazione sul tema. Gli operatori piemontesi della ristorazione meritano risposte precise e motivate.
Sarah Disabato, Consigliere regionale M5S Piemonte
Andrea Russi, Consigliere Comunale M5S Torino Presidente commissione commercio