La Regione intende veramente acquistare, in modo autonomo, sul mercato internazionale, vaccini anti covid per le aziende del Piemonte? Stando alle dichiarazioni di Cirio, parrebbe di sì. Vogliamo chiarezza su questa vicenda, abbiamo quindi presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, inizialmente prevista per martedì scorso, ma a causa dell’assenza del Presidente sarà discussa in occasione della prossima seduta.
Sembra infatti che la Regione Piemonte abbia dato mandato a Scr, la Società di committenza regionale, di cercare “tre milioni di pezzi” di vaccino anti-Covid, il tutto per “non perdere tempo e aspettare Roma”.
Una scelta, a nostro avviso, molto rischiosa. E’ notizia di oggi l’avvio di un’indagine a Milano, con l’apertura di un fascicolo per frode nell’esercizio del commercio contro ignoti. Anche la procura di Perugia sta procedendo con i NAS alla ricerca di informazioni e documentazione in merito ad episodi analoghi.
In questo momento il rischio di incappare in una truffa è decisamente alto, sia per i soggetti privati che per le amministrazioni pubbliche. Le stesse aziende produttrici di vaccini smentiscono l’esistenza di un mercato parallelo, riferendo che i contratti vengono posti in essere esclusivamente con i governi nazionali.
Se così non fosse, l’esistenza stessa di altri canali di vendita potrebbe minare il corretto proseguimento della campagna vaccinale, rischiando di portare ad ulteriori ritardi nella somministrazione delle dosi a quei soggetti fragili e particolarmente a rischio. Cirio ha notizie differenti? Cosa intende realmente fare? Prima di far correre rischi inutili alle nostre imprese, penso sia doveroso da parte del Presidente chiarire le proprie intenzioni in Consiglio regionale.
Sarah Disabato, Consigliera regionale M5S Piemonte