Marrone non provi a far passare le sue marchette alle associazioni antiabortiste come sostegno alle donne. I suoi progetti oscurantisti non hanno nulla a che vedere col sostegno economico alle famiglie, a maggior ragione se i suoi finti segnali di attenzione arrivano a pochi giorni dalla cancellazione del reddito di cittadinanza. In tutto ciò Cirio tace, imbarazzato. E non è la prima volta. Cosa ne pensa dello sport preferito della sua Giunta? Quello di minare costantemente la 194 e l’autodeterminazione delle donne?
Intanto dalla Regione in questi anni non ci sono state iniziative apprezzabili per aumentare gli asili nido, di contrasto alla povertà o anche solo per sostenere le famiglie nell’ottica di conciliare al meglio casa e lavoro.
Come se non bastasse, proprio in questi giorni, il Governo elimina il reddito di cittadinanza, fondamentale per migliaia di donne. Questa è la considerazione che hanno della donna, a Roma come a Torino.
Quello di oggi è l’ennesimo attacco della Giunta regionale alla libertà di scelta delle donne. Una misura di propaganda che strizza l’occhio alle associazioni antiabortiste a cui vengono affidati centinaia di miglia di euro pubblici per un’operazione ideologica e dal sapore patriarcale. Questo non è un aiuto alle donne, ma una crociata medievale sul loro corpo. Non potenziare i consultori e le strutture pubbliche dedicate alla salute e il benessere delle donne è una scelta politica imperdonabile. Come è una scelta politica quella di sostituire quei presidi con sportelli antiabortisti.
Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte